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Ci stiamo allargando?

Solo io ho la sensazione che ultimamente le persone, vuoi per la fretta, vuoi per distrazione, si stiano allargando come e quanto vogliono ovunque si trovino? Magari uno non ci fa più di tanto caso o non gli tocca particolarmente, ma ho sempre pensato che anche le piccole cose dimostrano l'educazione e la cortesia di una persona. Non dico di comportarsi come se ci si trovasse in un galà di bon ton, ma quanto meno dimostrare quel pizzico di, boh? Civilizzazione? Quando si cammina per strada o si è in luogo pubblico, dimostrando che si ha ben presente che non siamo né soli né padroni. L'attenzione verso il prossimo dovrebbe essere radicata in qualsiasi persona, ma negli ultimi tempi mi sembra che menefreghismo e noncuranza siano aumentate non poco, tanto che ormai nessuno fa le scuse quando si rende conto del proprio comportamento.

Giusto nelle ultime settimane (cose che ogni tanto succedono a tutti, ma non in modo particolarmente frequente): porto mia figlia a scuola e una mamma ferma davanti a una tabaccheria, dove dobbiamo passare, molla lo zaino del figlio nel bel mezzo del passaggio per entrare in negozio, costringendo chi passa ad evitarlo tipo slalom.

Sono al supermercato che guardo uno scaffale per decidere fra alcuni prodotti e siccome tizio ha bisogno di una cosa che si trova proprio dove mi trovo io, invece di chiedere il permesso infila il suo braccio sotto al mio naso, oppure mi spinge letteralmente da parte.

Vado verso la bilancia del supermercato per pesare della frutta e un signore piazzato davanti, senza sacchetto ma intento a controllare la frutta accanto, pur vedendomi in necessità di pesare non si sposta di un millimetro, praticamente impedendomi di usare la bilancia (nota: l'ho fatto lo stesso infilandomi bellamente davanti a lui).

Cammino in un passaggio e un uomo che deve parlare con il figlio poco più distante da lui, pur vedendomi arrivare, si ferma esattamente davanti a me, bloccandomi e restando lì come se non esistessi.

Cammino nel corridoio del supermercato e la persona accostata di fianco con il carrello, che deve andare dal lato opposto, mi guarda per alcuni secondi facendomi credere che stia aspettando che passi, invece si butta quando ormai mi trovo a un passo da lei, costringendomi a fermarmi per non andarle addosso.

Mi trovo a ridosso di un passaggio con tutto lo spazio del mondo e, senza alcuna ragione apparente, una tizia si pianta davanti a me con un'espressione da "allora, ti levi?", molte volte è successo che decidesse di passare proprio nel piccolo spazio lasciato fra me e il muro invece di occupare l'enorme spazio vuoto accanto.

Cammino per strada e il ciclista o monopattinista dal lato opposto, che ha la carreggiata interamente libera con tanto di senso unico, decide che è più figo sfiorare le persone a 30 km/h. Soprattutto dalle spalle.

Sono in coda al bancone di un negozio e per qualche strano motivo la commessa (e i suoi colleghi, tutti in panciolle) dopo essersela presa comoda chiacchierando con destra e manca, non si accorge che sono piantata davanti al bancone da dieci minuti con un articolo in mano, iniziando a far passare quelli venuti dopo di me (è stata la prima volta che non ho rivolto né un saluto né un grazie a un commesso).

Sempre in coda alla cassa, arriva puntuale tizio che, pur vedendoti in attesa, decide che lui si trova comunque davanti a te e non appena il banco si libera cerca di buttarsi come se niente fosse.

Tralasciamo quelli così presi dal telefonino mentre camminano che potrebbero pure ritrovarsi davanti a un T-rex e non se ne renderebbero nemmeno conto, quindi se non li eviti ti travolgono.

Questa mattina, invece, mentre percorrevo uno stretto passaggio accompagnando mia figlia a scuola, per intenderci quelli dove passano due persone l'una accanto all'altra per volta (ed io ero, appunto, accanto a lei), un'altra mamma decide di sfruttare quello strettissimo spazio rimasto per passare avanti tagliandomi la strada e obbligandomi a fermarmi di colpo per non andarle addosso. E qui mi è venuto da pensare: ma perché fare così? Forse, non so, ha fretta perché sta facendo tardi al lavoro, ci sta. O magari le scappa e cerca di correre avanti. Ma no, niente di tutto questo, perché dopo essersi infilata prepotentemente e ritrovarsi comunque a soli due passi da te (ho il passo veloce, quindi di certo non stavo rallentando nessuno), raggiunge l'amica con cui si ritrova ogni mattina per prendere il caffé e scambiare i soliti pettegolezzi ad alta voce. Nessuna particolare fretta, solo puro e semplice menefreghismo, e da mamma insegni pure a tuo figlio che questo atteggiamento è normale. Capita anche a me di trovarmi troppo vicino a una persona e non poter passare, ma a quel punto ho sempre consigliato a mia figlia di aspettare un momento per avere modo di passare oltre senza intralciare gli altri. O, se è per quello, di non piantare roba in mezzo a un passaggio o di fermarsi sul ciglio della strada dove non si dà fastidio a nessuno. Anche al supermercato ho sempre premura di non stare troppo tra i piedi e di posizionare il carrello in punti strategici per non occupare i corridoi già stretti. Certo, non sempre è possibile, ma se devo muovermi mi assicuro che non stia già passando qualcuno per non colpirlo o quanto meno cedo il passo. Raramente trovo persone che fanno altrettanto e che se si rendono conto di essere d'intralcio, si fermano e sorridono facendoti passare. La maggior parte, però, non ti calcola nemmeno e se ti viene addosso ti guarda come se ritenesse che la colpa sia tua perché sei tu ad essere tra le scatole. Veramente, a una certa passa la voglia anche a me di essere gentile, ma se facessi anche io come fanno tutti, non avrebbe senso lamentarsi. Se vogliamo che le cose cambino, in fondo, dobbiamo essere coerenti con i nostri principi.

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