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Hastlevain: "...ho sbagliato tutto!"

Quella nel titolo è stata la frase che mi è saltata in mente, per la verità in maniera ironica, quando ho letto un passaggio dello Shonin-ki che dice: "nei tempi antichi si considerava arduo operare con troppe persone in un gruppo. Si narra che nel passato ci furono molti maestri coraggiosi, ma che costoro portavano a termine le loro missioni in solitaria. Attualmente si impiegano anche i giovani inesperti a gruppi di due o tre, ma non è cosa soddisfacente. Di certo falliranno."

Ecco, qui mi sono detta di aver sbagliato tutto, ma non è davvero così. Riflettendo sulla questione, mi sono detta che forse avrei dovuto chiarire questo punto ancor più di quanto non abbia già fatto. Innanzitutto, come ho più volte specificato Hastlevain non è un romanzo di tipo storico e non è un racconto "sul" ninjutsu. Certo, in molte cose che lo riguardano cerco di rimanere il più fedele possibile, senza scadere nei soliti stereotipi, ma non avendo scritto un romanzo storico è pure impossibile lasciare che solo questo argomento lo sia. Da qualche parte ho già scritto che il mio desiderio sarebbe stato quello di scriverne uno senza fantasy, senza magie e affini, ma che raccontasse il ninjutsu e gli shinobi per ciò che sono realmente stati attraverso una storia che non avesse nulla di fantasy, ma ovviamente non è il caso di Hastlevain. Se un giorno riuscirò o meno a soddisfare questa aspirazione non lo so, quindi nel frattempo mi accontenterò così. Ho anche spiegato di come Hastlevain non attingesse unicamente dalla cultura giapponese, bensì anche e soprattutto ai giochi di ruolo, in particolare ai jrpg (japan role playing game), dove vi è quasi sempre un team formato da più personaggi (ricordo che saghe come Tales of ne contano tra i sei e gli otto). Questo, naturalmente, mi ha portata a favorire un cambio nel tipo di azione e una lieve modifica nell'interpretazione di un Clan, che in Hastlevain è assimilabile a una gilda composta da varie specializzazioni e cariche come in molti giochi di ruolo (ne ho già parlato abbondantemente qui). Altra cosa da considerare è che in realtà Yura e compagni non sono affatto "ninja inesperti". A livello di pratica e abilità sono shinobi eccellenti, chi più e chi meno, tuttavia sono ancora vinti dalle emozioni (nel link di poco fa ho anche spiegato di come in realtà gli shinobi si formassero molto presto sotto ogni aspetto... questo rende chiaro che Hastlevain abbia un'impronta molto più moderna rispetto al tipo di psicologia dell'era feudale, dove certe libertà permesse a Edom sarebbero state un vero e proprio oltraggio).

Naturale, non potevo renderli tutti bravissimi e perfetti allo stesso modo, così, a dispetto di come forse era un tempo, sono persone che devono ancora capire come gestire ogni situazione a livello emotivo. Hayate -che, a proposito, agisce sempre e solo in solitaria quasi all'insaputa di tutti- è un maestro disposto ad affrontare un certo margine di rischio, convinto che l'esperienza sul campo possa insegnare molto più delle parole. Ecco perché non di rado forma delle squadre miste, come nel caso dei miei personaggi, che oltre ai più esperti a livello pratico/marziale come Yura, Kuro, Ryuji e Segreto contano il vendicativo Satoru, l'emotivo Sheriga, l'impacciato Cuore Alato e la sensibile Kira, che per la verità è una Kunoichi molto esperta, ma visto quanto le accade si ritrova a fare i conti con una situazione completamente nuova da gestire.

Forse Cuore Alato è stato davvero l'anello debole del gruppo per molto tempo, ossia il personaggio con il più alto rischio di portare una missione al fallimento, ma proprio per questo motivo non viene mai impiegato in compiti estremamente importanti, ossia laddove vi sia il rischio concreto di incappare in situazioni di grande pericolo per la propria vita e per quella dei compagni. Per esempio al porto di Vénessol ha rischiato di essere scoperto, cioè quando doveva farsi passare per una persona che non è, ma nel peggiore dei casi avrebbe fatto perdere a Teregu l'opportunità di avere la vela di cui aveva bisogno per il suo veliero, non certo la propria vita o quella altrui. Per quanto anche lui sia stato addestrato come gli altri nelle tattiche di combattimento, infiltrazione e assassinio, la sua emotività lo intralcia a tal punto da non consentirgli di agire in solitaria in una missione, per questo è sempre stato delegato ad altri compiti. Nel Clan Yuurei i ninja agiscono anche in gruppo, specialmente quando hanno bisogno di velocizzare i tempi e, un po' come nei giochi di ruolo, anche in Hastlevain alla fine sono la collaborazione, l'affinità e la coordinazione a vincere. Questo non significa che non agiscano mai in solitaria: per quanto sia un Clan suddiviso in rami di diverse specializzazioni, come dicevo, ogni singolo ninja è in grado di fare il lavoro di un altro ramo e la maggior parte delle missioni vengono svolte da uno, al massimo due ninja per volta. Quello che cambia è che solitamente viene prima inviato un Messaggero e poi una Maschera, e quando l'Ombra designata alla missione ha un quadro chiaro della situazione scende in campo per conto suo. Questo succede ogni volta in missioni particolarmente delicate o che comunque hanno bisogno dell'impiego di Chunin e al massimo di un Genin. Se il campo di azione è molto vasto, vengono impiegati anche più ninja, ma tutti Chunin, evitando i meno esprti. Ma perché a questo punto un Messaggero o una Maschera non si occupano di finire subito il lavoro, senza dover tornare indietro a fornire informazioni che anche un'Ombra, quindi, potrebbe ottenere per conto proprio? Perché nel Clan ogni ruolo ha una specializzazione più approfondita, che permette di svolgere certe azioni in un tempo molto minore di quanto impiegherebbe un ninja non formato in quello specifico ramo, e anche per ridurre al minimo la possibilità di fare confusione con l'avere in mente troppe cose di cui occuparsi e ridurre le probabilità di commettere errori o di fallire (seppur sbaglino anche loro, eccome). Ecco perché gli Yuurei sono tra i più efficienti Clan di Edom, con un margine di errore ridotto: perché hanno imparato a suddividersi i compiti e a coadiuvarsi come se fossero un'unica mente pensante. Quando invece sono richieste tempestività e urgenza, allora è un solo ninja a occuparsi di tutto, e se questo tipo di operazione non è molto presente nel libro è solo perché ho scelto, forse un po' troppo facilmente, di scrivere una storia diversa, dove appunto sono coinvolti più protagonisti (avrebbe avuto poco senso farne andare fuori uno solo e lasciare tutti gli altri ad aspettare in panciolle).

gruppo di shinobi

Quindi no: non ho davvero sbagliato tutto, perché la cosa è correlata alla tipologia che ho scelto per Hastlevain. Lo avrei fatto se avessi deciso di scrivere un romanzo di stampo storico, coinvolgendo ugualmente otto personaggi e facendoli agire sempre insieme. Tuttavia la domanda è pur sempre sorta, e mi sono chiesta: chissà come sarebbe stato se avessi scelto di coinvolgere, chessò, solamente Yura, Hayate e Cuore Alato, pur mantenendo l'ispirazione del fantasy e dei gdr? Non voglio escludere che avrei potuto scrivere qualcosa di ancora più appassionante di Hastlevain così com'è adesso. In fondo, con uno shinobi impacciato come Cuore Alato sarebbero senz'altro nate un sacco di situazioni pericolose. Ma se al posto suo avessi scelto uno come Kuro, per esempio? Anche qui non sarebbero mancate le difficoltà e i fallimenti... sarebbe stato forse meglio? Non credo che lo saprò mai, ma se un giorno dovessi sentirmi pronta per buttarmi su qualcosa di storico, prometto che ci proverò, anche fosse un racconto breve.

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