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Saga o volume unico? Il dilemma.

Ho pubblicato una precisazione nella pagina "cos'è e com'è nato Hastlevain", riguardo l'essere UNA SAGA E NON UN LIBRO UNICO. Ho notato che è un argomento che divide molti, e che ci sono molte persone che non capiscono nemmeno il "perché" scrivere una saga... a volte, però, è questione di "causa di forze maggiori", se si vuole raccontare specificatamente la storia che si ha in mente. Lo ricopio comunque qui sotto.

SAGA O VOLUME UNICO? Effettivamente Hastlevain nasceva con la ferma volontà di iniziare e finire. Già: volevo un unico volume, non una storia suddivisa in più parti com'è invece adesso. Tanto meno una saga con più storie diverse. Quando infatti mi capitava di andare in libreria e di scegliere qualcosa, ero sempre indecisa perchè non facevo altro che trovare saghe già incominciate, e la maggior parte delle volte non si riusciva nemmeno a capire a che punto fossero. Così, quando ho incominciato Hastlevain, mi sono detta che non avrei mai scritto una saga. Che i miei lettori avrebbero trovato un solo libro, senza doversi preoccupare di seguire le uscite di altri volumi, né di rimanere con l'amaro in bocca di fronte a una conclusione-non conclusa. Il punto è che allora non avevo definito la trama, e non avevo nessuna idea di quante pagine sarebbero state necessarie per arrivare alla fine. A dire il vero forse allora ne sarebbero bastate al massimo 500, ma con il tempo si è aggiunta tanta tanta roba... ed era divenuto chiaramente impossibile farci stare tutto quanto in un solo libro. Inizialmente non me ne rendevo o non volevo rendermene conto. Arrivata a quel punto mi dicevo che avrei scritto un librone di almeno 1000 pagine come il Signore degli Anelli... se c'era un libro con così tante pagine, che problema poteva esserci se lo facevo anche io? E' stato anni più tardi, quando ho ripreso il libro in mano che mi sono resa conto che non avrei davvero potuto farci stare tutto in un solo volume, sia perché sarebbe stato eccessivamente lungo, sia per i costi di stampa. A malincuore dovetti infine ammettere che se volevo mantenere la scaletta, allora ne sarebbe venuta fuori praticamente un'odissea... e da qui l'inevitabile decisione di iniziare a preparare il primo volume. Sì, la mia intenzione era di pubblicarlo tutto in una volta solo quando fosse stato concluso... ci avrei messo non so quanti anni, e da un certo punto di vista forse è meglio per me l'aver deciso di pubblicarlo. Iniziare a fare questa esperienza di self-pubilshing mi è stato sicuramente utile. D'altro canto, mi sono ritrovata a leggere alcune saghe negli anni, scoprendo che dopotutto non è affatto male, anzi: se l'autore ha l'abilità di creare un mondo e dei personaggi a cui ci si affeziona, è inevitabile la voglia di continuare a leggere di loro. O per lo meno a me fanno questo effetto: se mi piacciono, vorrei che non finissero mai. Quando però arriva inevitabilmente la fine, mi succede di provare una certa nostalgia, e i personaggi iniziano a mancarmi. Avviene insomma quella tipica sensazione di "vuoto" che ti lascia una serie tv, un anime o un videogioco quando sai che sono alla fine e non ti faranno più compagnia. Come detto, però, capita solamente se l'autore ha l'abilità di tenere alto l'interesse, altrimenti può succedere esattamente l'effetto opposto, e cioé che non se ne può più di andare avanti con tremila libri di quella saga. Ecco, non so dire se Hastlevain appartenga alla prima o alla seconda categoria... mi rendo conto quanto sia complesso arrivare a tenere alto l'interesse con una trama come quella che ho scelto e dei personaggi che fatico io stessa a considerare con particolare affetto, ma tutto questo mi aiuterà in ogni caso a migliorare. So che molte persone criticano in modo piuttosto polemico un autore che scrive più volumi invece di un solo libro, e si lamentano di fronte a un romanzo di 600 pagine perché pure troppo lungo... insomma, trama che non finisce con libri interminabili... e lì mi faccio sempre la stessa domanda: "e allora?" Un lettore appassionato dovrebbe trovare problematico leggere molto? Perché? E perché dare per scontato che 600 pagine saranno sicuramente noiose e fatte di nulla? E poi in una trama deve esserci sempre e comunque una motivazione, un'utilità? Non si può semplicemente leggere una storia per quello che è, in nome della semplice fantasia di una persona? Davvero, non ho mai capito perché una saga o un libro molto lungo dovrebbero farmi "paura". Come dicevo, se poi è davvero molto appassionante altro che un libro, ne divorerei a centinaia! Per cui trovo davvero antipatico quando si parte prevenuti e si critica la decisione di uno scrittore nel creare un'opera più lunga (non vedo perché dover per forza tagliare a metà una bella trama, ricca di contenuti e di situazioni o dettagli che sono in grado di costruire personaggi originali e completi sotto ogni punto di vista. Quindi si tratta per lo più di esigenze della trama scelta, non tanto perché si vuole per forza scrivere una saga "altrimenti io autore non sono contento"). Ci sono storie che hanno bisogno di 200 pagine, altre invece potrebbero andare avanti con decine di libri senza mai annoiare. Tutto dipende da questo, oltre ovviamente alla già citata bravura. Per cui, in conclusione, la trama di Hastlevain per come è impostata abbisogna necessariamente di più libri. Certo, potrei togliere alcune parti, ma c'è anche il rischio di tagliare via qualcosa che lo renderebbe completo e meno frettoloso nel concludersi: non sempre un determinato tipo di trama è adatto ad essere breve. E, in ogni caso, come dico sempre ho intenzione di concludere completamente ciò che anni fa avevo ideato, quindi questo progetto rimane così com'è. Okay, forse Hastlevain non è "quel" tipo di racconto che finisce e vorresti andasse sempre avanti. Credo che sarebbe stato meglio riuscire a iniziarlo e finirlo in una volta... ma chissà che andando avanti non riesca un giorno a renderla una storia di cui si vorrebbe ancora leggere.

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