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Strafare?

Ieri mi sono detta "domani sposto lo scaffale dalla sala per metterlo nello spazio davanti alla scala del piano superiore".

Essì perché ho una casa che attende la fine dei lavori da trasloco da qualcosa come 5 anni, che per un motivo o per l'altro si sono fermati in attesa di tempi migliori. Non ha nemmeno gli zoccolini in diversi punti, è stata lasciata a poco più di metà, insomma. Il vero schifo è che è talmente umida che dopo appena 2 anni di ristrutturazione è saltata fuori la muffa da tutte le parti (che ho provveduto a sistemare un pochino da me prima delle feste); la cosa buona, direi buonissima (anzi ottima) è che d'estate è talmente fresca da non avere bisogno del climatizzatore!

Comunque, il mio desiderio è semplicemente quella di renderla non tanto figa quanto più in ordine. Avere una bambina ti impone di avere giocattoli in giro da tutte le parti rende già faticosa l'impresa, e in uno spazio come il mio è ancora peggio (non è che sia un buco, ma non ha nemmeno due stanze da letto).

Eh, insomma. Il mio sogno, come tanti, è quello di avere una casa più grande, con il posto auto privato (visto che non ne posso più di doverla mettere sulla strada qua fuori, sempre piena di auto-barconi e di gente che non si preoccupa di parcheggiare ai limiti delle strisce, quindi occupandone due contemporaneamente), magari un giardinetto e soprattutto... SINGOLA, NIENTE VICINI (o comunque a debita distanza), ISOLATA, insomma, NIENTE GENTE ATTORNO! Una vera utopia visto che una casa del genere non so se ormai esista più, e se esiste non mi aspetto un prezzo al di sotto dei 400-300 mila euro, soldi che forse non vedrò nemmeno nell'arco della mia vita.

Ma non sono che desideri di piacere, appunto: la cosa importante è avere uno spazio, avere la famiglia accanto, la salute,... il resto può anche non esserci, basta l'essenziale, quello che poi TUTTI meriterebbero di diritto.

Però ogni tanto ci si concede qualche capriccio, uno sfizio, e il desiderio di mettere un po' a posto.

Quindi! Ecco che mi avvento su quel maledetto scaffale di metallo, che in realtà non ho mai voluto in sala perché antiestetico. Purtroppo scaffali del genere fanno sempre disordine, perché tante cose ammassate insieme non creano certo quell'immagine di omogeneità propria della sensazione dell'ordine. Anche se sistemavo con attenzione, sembrava sempre di guardare un quadro di Picasso. Ebbene, il lavoretto l'ho già iniziato più tardi di quanto pensassi (poco prima delle due del pomeriggio)... ho iniziato a tirare giù ogni singola cosa partendo dall'alto, e credo di essermi fatta un bel bagno tra la polvere che si era accumulata nei classici pertugi irraggiungibili. Finito questo, ero circondata da un caos di oggetti che, se fosse arrivato mio marito in quel momento, non avrei saputo dove farlo passare :P.

Poi ho spostato anche le (per fortuna) poche cose che c'erano davanti alla scala, ho pulito bene e ho messo lo scaffale, pulendo anche quello ovviamente. Mi stavo dicendo "tsk, qua finisco in appena un'oretta, roba da poco e che sbrigo oggi, poi forse riesco pure a fare altro!"... già. Non lo avessi detto: senza manco accorgermi mi sono messa a svuotare scatole e scatoloni, a smistare le cose che tenevo dentro un mini armadietto con cassetti e a buttare una quantità industriale di carta da poter fornire le aziende di riciclaggio per almeno sei mesi. Ho tenuto gli occhi sempre ben fissi su quello che facevo, la mente così concentrata che il resto sembrava sparito, insomma... mi ci stavo davvero buttando un po' troppo, senza pausa, senza mettere qualcosa sotto i denti, senza interrompere per fare qualcos'altro e variare l'automatizzazione dei gesti. Non so, ma fatto sta che ho incominciato a sentire la nausea, qualche improvvisa tachicardia, il mal di testa. Ho ignorato i sintomi perché volevo assolutamente finire tutto, ho continuato ancora e ancora e alla fine il fastidio era così forte che ho davvero dovuto interrompere per non rischiare di stare ancora più male. Strano, no? Forse ho davvero preteso troppo, sottovalutando la portata del lavoro e il tempo che ci sarebbe voluto per fare le cose per bene. Erano le cinque quando mi sono fermata... sono stata praticamente quasi tre ore con questa iper-concentrazione attiva (sarei andata ancora avanti per altre due, se poi non avessi comunque dovuto cucinare), e in qualche modo mi ha fatto male. Santo cielo! Eppure è la prima volta che succede così, e tre ore non sono poi così tante per fare certi lavori. Sigh, possibile che quando uno si propone di fare qualcosa, poi succede quasi sempre un imprevisto? La prossima volta organizzerò meglio i lavori, farò il grosso per procedere con il piccolo solo nei giorni successivi (tipo svuotare ogni singola cosa per decidere cosa buttare e tenere). Almeno si ha sempre qualcosa da fare, qualche obiettivo per quanto di poco conto!

Alla fine però ci sono riuscita: dopo una bella limonata di mamma e un riposino, ho comunque finito di sistemare (e pure di lavare una montagna di piatti e di dare una pulita al pavimento), e ora finalmente ho tolto quel brutto scaffale dalla sala. Ancora un po' e prima o poi potrò prendere qualche mobile nuovo per riordinare meglio le cose, e donarle anche un aspetto più decente... ah, quanto sarebbe bello poterla fare in stile giapponese, magari dipingere le pareti o metterci qualcosa per farla assomigliare! Potrebbe essere un'idea :3.

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