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Foto dei minori sui social: come razzolare bene e far di peggio.

Il dibattito sull'essere giusto meno il pubblicare le foto dei minori su Facebook è uno dei più agguerriti di sempre, e in parte do' anche ragione: pubblicare queste foto su Internet può essere rischioso, visti gli animali che esistono e che se ne appropriano per, magari, pubblicarle su certi siti o rimpolpare le proprie collezioni disgustose. Tuttavia non mi dichiaro nemmeno completamente contraria, anche perché si presume che ognuno su Facebook abbia persone che conosce bene tra le sue amicizie (se...), quindi il settaggio della privacy dovrebbe garantire una certa protezione... a meno che certi furboni non conoscano dei metodi per visualizzarle lo stesso, ovviamente, e su questo non saprei di preciso. Ma insomma, quello che mi da' più fastidio sono i fanaticoni che ti fanno la paternale come se stessi commettendo un reato gravissimo, come se stessi letteralmente vendendo la faccia di tuo figlio a cani e porci.

Innanzitutto, vorrei far notare che, se fosse così, allora si dovrebbe persino suggerire di rinchiudere in casa i figli minorenni: potrebbero sempre incrociare un manico per strada che si fa due o tre pensieri su di loro, guardando le loro gambe in short a mutanda o i loro seni in vista da scollature che manco la Marini (ma ovviamente “una ragazzina di 12 anni è libera di vestirsi come le pare e piace quando esce”). Peggio ancora: potrebbero rapirle! Visto poi che viviamo in un'era di follia pura, è facile che qualcuno le fotografi alle spalle con quei telefonini sempre a portata di mano (e di gente che pubblica foto di altre persone scattate alle spalle se ne vedono a frotte sui social). Perché questo non dovrebbe destare preoccupazioni?

No, il problema sono unicamente le fotografie su Facebook, magari anche solo del volto, magari con la privacy settata sulle sole amicizie. Può essere rischioso, ripeto, ma a parte che ognuno si prende le sue responsabilità, maltrattare e insultare le persone solo per questo inizia a sembrarmi un tantino esagerato. Soprattutto perché, poi, sono di solito queste persone le prime a sostenere il “fuori di casa le mie figlie si possono vestire come pare e piace a loro”, anche se questo presuppone sembrare delle baby squillo a 12 anni.

Tempo fa leggevo un dibattito fra mamme e donne in cui si parlava del fatto che le proprie figlie 13enni vengono lasciate in toppless in spiaggia anche se hanno i seni già ben formati. “Glielo lascio fare, perché se se lo sente è libera di farlo”, quindi non so: mostrare poppe da 13enne di fronte a centinaia di occhi del tutto sconosciuti è giusto et sacrosanto, mostrare la faccia su Facebook no? C'è una profonda contraddizione in tutto questo. Leggendo in giro sembrano tutti favorevoli al lasciare le figlie minorenni nude o mezze nude in spiaggia, ma per le foto su FB c'è una polemica abnorme. Se si fa notare che in spiaggia non c'è una selezione di “amici” come su FB, ma ci possono essere dei pedofili, dei guardoni, eccole subito a difendere la figlia a spada tratta con un “se sono dei guardoni sono problemi loro!” o, peggio ancora,“sono problemi delle loro mogli!” cosa? Se mio marito guardicchia le tette che tua figlia 13enne sventola in giro è un problema “mio”? Cosa c'entro esattamente IO? A parte che, così dicendo, si denota pure una totale mancanza di rispetto verso il prossimo: potrebbero esserci persone che non gradiscono tale visione per più motivi, e se si pretende rispetto dagli altri, teoricamente sarebbe obbligatorio offrirlo per primi.

Del resto esistono apposta le spiagge nudiste, dove si può trovare una “scuola di pensiero” uguale, pur questo non protegga affatto dall'esporsi ad eventuali pedofili.

C'è anche età ed età ed atteggiamento, poi. Un costume a perizoma su una bambina lo trovo fuori luogo. Se si vuole insegnare la libertà e la naturalezza nei confronti del proprio corpo, insegnare a non vergognarsene va bene, ma anche ricordando che esiste un limite e il tempo giusto per fare certe cose, che viviamo tutti insieme su questo mondo, e qualche regola è d'obbligo per questioni di un minimo di pudore personale (un minimo) e di rispetto verso il prossimo, che può non pensarla allo stesso modo... quindi cerchiamo di convivere in equilibrio con questo. Non crediate, dunque, che tutti gli uomini che vedete in spiaggia (anche nudista) si trovino lì solo per prendere il sole o farsi il bagno... tra loro si nascondono senza alcun dubbio tutti quei maniaci che aspettano solo di vedere bambine in toppless, bambine/i a cui fate il bidet davanti a tutti (scene viste centinaia di volte, dico: esistono i bagni, cribbioddio!), bambine in perizoma. Ma se scattano foto di nascosto e le pubblicano su Facebook, scommetto che diventa un problema solo in quel momento. Il problema è anche l'eccessiva libertà: non viviamo in un mondo di gente “sana” per poter lasciare minorenni in giro nudi. E viviamo in un mondo diverso, dove c'è chi ha più pudore e chi meno, in diversi livelli. Sono per i short e le minigonne corte, i costumi da bagno a perizoma, le scollature... ma non per il nudismo totale in pubblico (essendo per me “l'intimo” una cosa personale, come in fondo dice la parola stessa), non per l'eccesso su età non adeguate. Fermo restando che il nudismo completo e il vestirsi con roba corta rimangono due cose distinte.

Sono anche per le foto su Facebook, ma che siano quanto più innocenti possibile e con privacy settata su amici (possibilmente, selezionando specificatamente quelle persone con cui si ha piena fiducia).

Non aggiungete persone a caso solo per far numero. Non è importante. Tenete nelle amicizie solo persone che conoscete o di cui avete delle certezze... è sicuramente meglio che andare a fare battaglie assurde contro chi, alla fine, ha fatto qualcosa in buona fede, senza mostrare figli nudi in pubblico e senza fare bidet in spiaggia.

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